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Abstract
Introducendo una vera e propria clausola generale, l’art. 71 del Codice del Terzo settore consente alle associazioni di promozione sociale e agli enti del terzo settore di radicare le sedi delle proprie attività in deroga all’ordinario regime urbanistico, presupponendo la compatibilità dei locali con tutte le destinazioni d’uso delle classi urbanistiche omogenee. Questa disposizione, ideata per facilitare l’insediamento di associazioni sul territorio, è stata spesso impiegata per radicare moschee ed altri luoghi di culto sul territorio urbano, ingenerando, in almeno alcune realtà, il rischio di pericoli per la sicurezza dei luoghi. Il problema è stato al centro di diverse sentenze ed è attualmente oggetto di discussione di una proposta di legge depositata in Parlamento.

New reflections on the debate about urban planning law, places of worship and equality of religious confessions. Which are the prospects?

With a very general provision, the decree n. 117/2017 allows social promotion associations to carry out their activities in locations assuming the compatibility of the premises with all intended uses of the homogeneous urban planning classes. This rule facilitates the establishment of social associations in the urban areas and has allowed many premises, benefiting from the urban planning exemption, to be transformed into churches and mosques, with the consequent risk of large gatherings. The problem has been addressed several times by tribunals, but some aspects of this topic remain uncertain. A bill submitted to Parliament intends to deal with the issue, but its content seems to raise other important questions.