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Sommario: 1. L’ambito di analisi. – 2. Il tipo di potere differenziabile: il declino della funzione legislativa e la vocazione amministrativa delle Regioni. – 3. La misura del potere differenziabile tra pretese autonomistiche ed unità della Repubblica. – 4. Il rischio della duplicazione delle funzioni amministrative e dei costi a carico della finanza pubblica. – 5. L’esigenza di uniformare e il bisogno di semplificare.
1. L’ambito di analisi
Se si intende indagare, compiutamente, il regionalismo differenziato, così come contemplato dall’art. 116, co.31, della Costituzione, non si può prescindere dall’analizzare il processo di conferimento delle funzioni amministrative e, in particolare, il loro trasferimento, quindi, la dismissione definitiva della titolarità del potere dallo Stato alle Regioni. Ciò presuppone due ambiti di analisi relativi: l’uno, al tipo di potere differenziabile; l’altro, alla sua misura. Ed invero, qualsivoglia conferimento funzionale che operi tra variegati livelli territoriali determina non solo la rivisitazione delle conferenti regole, quanto, sovente, l’istituzione di nuovi uffici, il trasferimento di personale e l’attribuzione di risorse2, donde l’esigenza di operare nella rigorosa osservanza del vincolo del buon andamento amministrativo, così da preservare non solo l’economicità dell’azione, quanto l’efficienza dell’organizzazione