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Abstract

Sussidiarietà e leale collaborazione sono due principi nati nella prassi, poi dotati di fondamento costituzionale, il cui studio rappresenta un ottimale punto di osservazione per descrivere le evoluzioni oscillanti del regionalismo italiano. Il combinato operare dei due principi, infatti, poiché consente la gestione flessibile dei rapporti Stato-Regioni, ne facilita uno svolgersi cooperativo e non conflittuale assicurando il simultaneo rispetto dei principi di unità e autonomia di cui all’art. 5 Cost. Questo contributo analizza il possibile impatto dell’attivazione della clausola di maggiore autonomia (art. 116, c. 3 Cost.) sull’assetto delle relazioni inter-governative delineando due scenari a seconda che l’autonomia differenziata venga infine realizzata a) per le tre Regioni settentrionali già ad uno stadio avanzato del relativo iter (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), o b) per un ampio numero di Regioni – quasi tutte le Regioni hanno già avviato iniziative in tal senso. Dallo scenario sub a) deriverebbe la recessione dei moduli di cooperazione multi-laterale in ragione della necessità di gestire in via bi-laterale ed informale i rapporti centro-periferia; in quello sub b), le logiche della competizione, ancorché declinate su una dimensione più ampia, potrebbero creare una frattura nel fronte regionale unitario. In entrambi i casi, dunque, l’attivazione della clausola di maggiore autonomia potrebbe rappresentare un ostacolo all’evoluzione in senso collaborativo delle relazioni multi-livello.

The Effects of “Further Autonomy” on the Principles of Subsidiarity and Loyal Cooperation. Again a Non-formal Constitutional Reform of the Regionalism?

The principles of subsidiarity and loyal cooperation were born in praxis and then endowed with a constitutional foundation. Their study is an optimal observation point for describing the evolution of Italian regionalism. In fact the two principles –since they enable the State-Regions relations to be managed in a flexible manner– facilitate a cooperative development by ensuring the simultaneous respect of the principles of unity and autonomy as set out in Article 5 of the Constitution. We analyze the possible impact of the “further autonomy clause” (Art. 116, par. 3 of the Constitution) on the structure of inter-governmental relations (IGR), outlining two scenarios depending on whether the clause is finally implemented a) for the three northern Regions that are already at an advanced stage of the process (Lombardia, Veneto and Emilia Romagna), or b) for a large number of Regions –almost all of which have already started  initiatives in this direction. Scenario a) would result in the recession of multi-lateral cooperation models due to the need to manage IGR bi-laterally and informally; in scenario b), the logic of competition, even declined on a broader scale, could break up the unitary regional front. In both cases, therefore, the activation of the clause could hinder the co-operative evolution of multi-level relations.